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covi Diana dagli occhi luna 4 di f
Mary Lu
voce
non se parlava, ma se cantava la sua voce arrivava al mondo intero, superando le barriere linguistiche, viene capita da tutti, ma poi dimenticano, pieno potere, chiama tutti in aiuto, dimenticano, ma rimane in loro la saggezza
vestiva in maniche corte, che ne evidenziavano i tatuaggi, al collo la sirena, che era il richiamo con gli occhi di Diana, caviglie libere sensorizzavano il luogo nel suono per arrivare ovunque, per scettro un amuleto indiano che scacciava gli spiriti maligni, color cielo, perché il suono da lì si collegava alla terra e viceversa, scollo a doppia v lo evidenziava come numero 10
Mary Diana
occhi
i suoi occhi vedevano automaticamente
la via di fuga riunivano il mondo, il cielo, la terra e le acque, cosicché la sua potenza poteva trasformare, quando succedeva, gli cresceva una ciocca di capelli fucsia o rosa dipendeva dal momento del giorno, che se era notte la fosforescenza illuminava il campo, e accentuava la via di fuga, che nel combattimento poteva significare, essendo luce nella via di fuga, anche il sacrificio del male
i capelli raccolti in combattimento la collegavano direttanente alla Madonna,che portava al collo vicino alla sirena come protezione al male e richiamo a Mary Lu, gonna corta e leggins per muoversi agevolmente in ogni momento della giornata e rimanere ginnica, bracciale blu con perle a occhio contro il malocchio del male, un anello al dito medio, fucsia o rosa collegato al bracciale che si trasformava nel colore con la ciocca, tatuaggio alla caviglia sinistra ne proseguiva il cammino del fratello e si collegava direttamente al cuore
corrispondeva con la voce e aveva le dita in comune, lui per la musica che lo ispirava a nuove comunicazioni, lei per la macchina da scrivere o la penna, dove trasportava le sue visioni.
la voce completava il tutto e la consigliava era la sua parte uomo, differenza tra uomo e donna si completano, in unisono.
nella schematizzazione della giornata
scrivere darsi al mondo riscrivere
il fatto, è che quindi aveva il dovere nel dovere, anche quando si dava al mondo, ne sfuggiva in poche attività quotidiane in cui si dava completamente, era utile nella salvezza del mondo, la sua grotta la poneva nel rifugio al cambiamento, al darsi al mondo da ferma, per cui gli capitava di stanziarsi sulla sedia a dondolo che ne poneva il movimento e finalizzava tutti quei fili, che trasformava con la sua bacchetta magica in cerchi sia perché s'era rotta a na certa, come tutto il mondo ensemble, sia perché serviva nella quadratura del mondo a scongiurare il male, li enfatizzava distribuendoli ovunque, ogni cosa intorno diventava quadrato evidenziandone la figura, abbracciandoli per non dimenticare


© austin